Cos’è che puo’ spingere una persona a commettere il più sconsiderato dei gesti, il suicidio?
I motivi sono tanti, alcuni complicati, altri semplicemente ovvi: Frank vorrebbe solo trovare un po’ di pace interiore; Jin Ae è costretta a vivere nella paura che gli altri non la accettino; Audrey non si sente necessaria per nessuno e Owen…bè, Owen vorrebbe solo stare meglio.
Sarà proprio grazie alla voce di quest’ultimo, che partiremo insieme ai protagonisti per un tour “del suicidio” attraverso le tombe più celebri d’America. Kurt Cobain, Hemingway ed altre vecchie celebrità sono solo alcuni dei personaggi-non-viventi che la scaletta di questo folle viaggio prevede di visitare; ovviamente, la metà finale non potrà che essere una…la Death Valley, la valle della morte. E cosa avranno intenzione di fare qui Owen, Audrey, Jin Ae e Frank, secondo voi?
Albert Borris ci regala un forte romanzo dal tema scottante, che troppe volte non viene affrontato con la serietà di cui dovrebbe godere.
Con uno stile raffinato e sopra le righe, l’autore ci conduce per mano negli animi dei protagonisti, alla ricerca di loro stessi (e di una ragione per vivere).
Lo consiglio a chi non ha paura di leggere pagine strazianti, ma anche a chi sa che dopo la tempesta, c’è sempre l’arcobaleno…
5/5, consigliatissimo
